Le attuali tecnologie fanno si che ogni portatore di occhiali possa trovare la soluzione più adatta al proprio difetto visivo.
Oggi, infatti, è possibile ottenere ottimi risultati sia visivi che estetici anche in presenza di forti ametropie.
Tramite programmi per computer appositi, possono essere calcolati con estrema precisione gli spessori finali delle lenti oftalmiche scelte, così da poter optare per la lente migliore per il tipo di difetto visivo e per il tipo di montatura scelta dal cliente.
Le tipologie di materiale per lenti oftalmiche disponibili sul mercato sono molteplici, ma si possono dividere essenzialmente in 2 categorie principali: vetro e materiale organico ( = materiale plastico ). Essi sono molto diversi fra loro, in quanto diversi come caratteristiche proprie.


VETRO

Le lenti oftalmiche costruite con questo materiale sono sicuramente molto resistenti ai graffi, ma di facile rottura e molto pesanti, sconsigliati dunque ( a parte casi particolari ) a coloro che portano gli occhiali quale ausilio visivo principale.


ORGANICO

Le lenti oftalmiche costruite in materiale plastico sono eccellenti nella resistenza agli urti, ma assai meno resistenti ai graffi rispetto al vetro.
Quello organico resta, comunque, il materiale più gettonato ( ove sia possibile il suo utilizzo ) nella scelta di lenti per occhiali, perché assai più leggero rispetto al vetro.
Basti pensare che a parità di indice di rifrazione, il peso del materiale plastico è quasi la metà del vetro. A differenza di quest’ultime, inoltre, le lenti in materiale organico contengono un agente al loro interno che permette di proteggere gli occhi dai danni causati dall’esposizione delle radiazioni ultraviolette.
Fa parte delle lenti organiche anche il POLICARBONATO: materiale ad alta resistenza agli urti, adatto a vari sport estremi o altre situazioni in cui è elevato il rischio di rottura delle lenti oftalmiche ( come gli occhiali “ a giorno ” detti anche “ glasant ”).
Vi è, poi, tutta una serie di trattamenti possibili sia per le lenti in vetro che quelle in organico, per venire incontro alle diverse esigenze di ogni singolo portatore di occhiali.

TRATTAMENTO DI INDURIMENTO


Con questo trattamento la lente, trattata su entrambe le superfici, risulta essere resistente al graffio e all’usura di 3 volte superiore rispetto alla lente non trattata. Ottimo per coloro che stanno a contatto con polveri aeree ( officine meccaniche, lavori all’aperto … ).

TRATTAMENTO DI ANTIRIFLESSO

Con i trattamenti innovativi di antiriflesso e antimbrattamento in commercio oggi, le lenti risultano più resistenti, durevoli e repellenti ad acqua, polvere ed olio, preservando maggiormente l’occhiale dall’usura del tempo.
La caratteristica immediata delle lenti così trattate è la maggiore trasparenza: ne consegue, dunque, una migliore e più confortevole visione soprattutto in situazioni di impegno visivo, quali la guida notturna, lo studio e il videoterminale.

RIDUZIONE DI SPESSORE DELLE LENTI

Questo è stato possibile aumentando l’indice di rifrazione del materiale ( sia vetro che organico ) e a sua volta ciò ha reso possibile ottenere lenti oltre che più sottili ( migliorando l’aspetto estetico dell’occhiale nel suo complesso ) anche estremamente leggere ( favorendo la sensazione di maggior comfort nell’indossare un ausilio visivo così concepito ).

LENTI ASFERICHE

Geometria ottimizzata per ottenere la massima sottigliezza anche in presenza di elevati poteri. Solitamente è abbinato a materiali con alto indice per ottenere il miglior risultato estetico.

LENTI FOTOCROMATICHE

Durante il giorno i nostri occhi sono esposti a differenti condizioni di luce. Ecco la giusta soluzione: una lente che adatti il proprio colore automaticamente ad ogni tipo di illuminazione. Disponibili nelle colorazioni marrone, verde e grigio, le lenti fotocromatiche permettono agli occhi di affrontare con serenità lo stress visivo di un’ intera giornata.

LENTI PROGRESSIVE

A partire dai 40 anni per la maggior parte delle persone diminuisce la capacità di mettere a fuoco da vicino a causa della perdita progressiva di elasticità del nostro zoom naturale: il cristallino.

Il primo sintomo è quello di allontanare il più possibile il libro o il giornale durante la lettura. In questo caso può essere di grande aiuto un occhiale da lettura per un campo di messa a fuoco di circa 35-40 cm, distanza media di lettura di un individuo adulto. In altri casi sono più indicate lenti multifocali o progressive.
Nel caso delle lenti multifocali (bifocali o trifocali) viene smerigliata una superficie speciale nella zona di visione da vicino e, se necessario, un'altra per le distanze intermedie.

Il vantaggio è che non bisogna più cambiare gli occhiali e abbassare lo sguardo per vedere sopra la montatura. Contrariamente alle lenti progressive c'è però una linea visibile ed antiestetica che separa le singole zone di visione. Ma per un'estetica senza compromessi e, sono state inventate le ormai rinomate lenti progressive, con le quali la qualità di visione raggiunge quasi i livelli del processo visivo naturale.

In fase di produzione, oltre agli importantissimi valori diottrici raccolti durante un'accurata analisi visiva, vengono presi in considerazione anche i dati estremamente personali del vostro volto ( la distanza tra i due occhi e la loro posizione sul volto ) e quelli della montatura che avete scelto ( se larga o stretta, avvolgente o più piatta ... ). L'occhiale progressivo diventa dunque unico come il volto di chi lo indossa.